COMUNICATI STAMPA

Comunicato stampa 4 dicembre 2023

 

Sciopero nazionale dei dirigenti medici e sanitari del Servizio Sanitario Nazionale: domani, martedì 5 dicembre, assemblea Anaao Assomed e Cimo-Fesmed nella sede dell’Ordine dei Medici di Palermo dove sarà presentato un documento sulle criticità del sistema sanitario ospedaliero regionale

 

Nell’ambito dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dalle sigle sindacali Anaao Assomed e Cimo-Fesmed in rappresentanza dei medici e dirigenti sanitari del servizio sanitario nazionale (SSN), domani, martedì 5 dicembre, alle ore 11, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo (via Rosario da Partanna, 22), si svolgerà l’Assemblea dei medici siciliani aderenti allo sciopero. Nel corso dei lavori assembleari, i vertici dei sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed presenteranno un documento sulle criticità del sistema sanitario ospedaliero regionale. Interverranno, fra gli altri, il segretario regionale Anaao Assomed - Associazione Medici Dirigenti Antonino Palermo, il presidente regionale della Federazione Cimo-Fesmed (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) Riccardo Spampinato e il segretario regionale Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore.

 

 

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Salvo Messina             

Giornalista                          

Tessera Ordine n. 70152       

Comunicato Stampa 1 dicembre 2023

Sciopero nazionale dei dirigenti medici e sanitari del Servizio Sanitario Nazionale: martedì 5 dicembre assemblea Anaao Assomed e Cimo-Fesmed nella sede dell’Ordine dei Medici di Palermo dove sarà presentato un documento sulle criticità del sistema sanitario ospedaliero regionale

 

Nell’ambito dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dalle sigle sindacali Anaao Assomed e Cimo-Fesmed in rappresentanza dei medici e dirigenti sanitari del servizio sanitario nazionale (SSN), martedì 5 dicembre, alle ore 11, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo (via Rosario da Partanna, 22), si svolgerà l’Assemblea dei medici siciliani aderenti allo sciopero generale. Nel corso dei lavori assembleari, i vertici dei sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed presenteranno un documento sulle criticità del sistema sanitario ospedaliero regionale. Interverranno, fra gli altri, il segretario regionale Anaao Assomed - Associazione Medici Dirigenti Antonino Palermo, il presidente regionale della Federazione Cimo-Fesmed (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) Riccardo Spampinato e il segretario regionale Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore.

 

 

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Salvo Messina                 

 Giornalista                          

Tessera Ordine n. 70152                   

comunicato stampa del 30 ottobre 2023

Gravi criticità assistenziali della Medicina Trasfusionale ASP di Agrigento. Il grido d’allarme di Bonsignore (Cimo Sicilia) che scrive all’assessore regionale alla Salute denunciando la “possibile interruzione di pubblico servizio”

 

“Denunciamo gravi criticità assistenziali riguardanti la Medicina Trasfusionale del Presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento, dove si registra una carenza di dirigenti medici tale da non consentire più, a breve, di espletare il servizio di Pronta Disponibilità notturna e festiva”. Lo scrive, il segretario regionale di Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore, in una lettera inviata all’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, al Dirigente generale del Dipartimento - pianificazione - strategica (Dps) Salvatore Iacolino, al Dirigente generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) Salvatore Requirez, al Prefetto della Provincia di Agrigento Filippo Romano e per conoscenza al Commissario dell’ASP di Agrigento Mario Zappia, invitando i destinatari della missiva ad intervenire tempestivamente per scongiurare quanto segnalato. “La dotazione organica della Medicina Trasfusionale di Agrigento, che opera su due distinti Presidi Ospedalieri (Agrigento e Canicattì) - sottolinea  il segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri - prevede un Direttore di Unità Operativa Complessa oltre a 6 dirigenti medici al Presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 4 dirigenti medici al Presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì. In atto sono presenti oltre al Direttore di UOC (Unità Organizzativa Complessa), 2 dirigenti medici a tempo indeterminato (di cui 1 esentato da attività notturna per motivi di salute) più un dirigente medico a tempo determinato ad Agrigento e nessun dirigente medico a Canicattì”. Tale drammatica situazione - aggiunge Bonsignore - non consente ormai da tempo la copertura del servizio di guardia notturna da parte del personale medico limitandosi, finora, allo svolgimento della sola pronta disponibilità notturna e festiva, per fronteggiare le emergenze/urgenze (ad es. grave sanguinamento acuto per politrauma da incidenti automobilistici, ferite da arma da fuoco, sanguinamento intra e peri- operatorio, CID post-partum, etc.)”. “A breve non sarà più possibile nemmeno la copertura del servizio di Pronta Disponibilità - tuona Bonsignore - come più volte segnalato dal Direttore della UOC di Medicina Trasfusionale, Dr Filippo Buscemi, che ha reiteratamente richiesto di avviare rapidamente il reclutamento di dirigenti medici in grado di garantire il regolare funzionamento dell’UOC da lui diretta”. Purtroppo, ad oggi, non risulta essere arrivato alcun riscontro né formale né concreto, dal parte della Direzione Aziendale nonostante la più recente segnalazione da parte del Dr Buscemi che il servizio di Pronta Disponibilità risulta coperto fino al prossimo 19 novembre. Si profila all’orizzonte - conclude Bonsignore - la possibilità di un’interruzione di pubblico servizio che potrebbe comportare importanti conseguenze sulla salute pubblica dei cittadini ricadenti nel territorio di competenza dei due Presidi Ospedalieri”. 

 

 

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Salvo Messina                 

 Giornalista                          

Tessera Ordine n. 70152  

COMUNICATO STAMPA 8 OTTOBRE 2023

 

Bonsignore (Cimo Sicilia): “La riforma della sanità siciliana deve prima passare dal confronto con le organizzazioni sindacali”

 “La bozza di revisione della Legge 5 del 2009 fatta circolare nei giorni scorsi e pubblicata da alcuni mezzi di informazione, non poteva non suscitare un vero e proprio vespaio”. Lo dichiara in una nota, il segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore.  “Il contenuto di quello che l’Assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha definito “ipotesi di studio” - aggiunge il dirigente sindacale - era stato, a grandi linee, preannunciato alle organizzazioni sindacali della dirigenza medico-sanitaria nel corso di un confronto tenutosi il 18 settembre scorso, accompagnato dall’impegno di una preventiva consultazione degli stessi sindacati”. “Oggi - evidenzia Bonsignore - viene fuori questa bozza avanzata, quasi un testo di Legge già preconfezionato senza che ci sia stato alcun ulteriore confronto e tanto meno alcuna informazione preventiva. Senza entrare nel merito del testo - conclude Bonsignore -  troppe sarebbero le sottolineature da fare, riteniamo imprescindibile il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che rappresentano gli operatori del settore, sulle cui spalle alla fine verrebbero a ricadere gli effetti della nuova riforma che, a una prima lettura, rischiano di essere devastanti”.

 

 

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Salvo Messina                 

Giornalista                          

 Tessera Ordine n. 70152     

comunicato stampa 13 giugno 2023

“Salviamo la sanità pubblica”: il 15 giugno sit-in e flash mob a Catania. Medici, sanitari e cittadini si incontreranno in piazza Università alle ore 11.00 per manifestare in difesa del Servizio sanitario nazionale (SSN)

«Il Servizio sanitario nazionale è prossimo al collasso. È questo il risultato di oltre un decennio di definanziamento, di chiusure di ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti letto e ai servizi». Lo denuncia una nota l’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria Sicilia.            «Una crisi che riguarda tutta Italia, e che risulta ben tangibile in Sicilia: le condizioni di lavoro negli ospedali sono insostenibili, e incentivano una fuga oramai inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private. Fuga che crea inevitabilmente dei vuoti dorganico che non si riescono a colmare, poiché i giovani non vogliono più lavorare nella sanità pubblica. E le conseguenze ricadono sui pazienti, costretti ad attese infinite per qualsiasi prestazione. Il rischio che la sanità pubblica fallisca, quindi, è un problema che tocca da vicino sia il personale sanitario che i cittadini». Per questo i sindacati dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, insieme alle associazioni di pazienti e di cittadini, manifesteranno – contemporaneamente ad altre decine di città in tutta Italia – il 15 giugno alle ore 11.00 a Catania, in Piazza Università, per chiedere di salvare il Servizio sanitario nazionale.  «Chiediamo un aumento degli investimenti in sanità e leliminazione dellanacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004, impedisce le assunzioni – dichiarano i segretari e i presidenti regionali dell’intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, che riunisce le sigle ANAAO ASSOMED, CIMO-FESMED, AAROI-EMAC, FASSID, FP CGIL Medici e dirigenti SSN, FVM, UIL FPL Coordinamento delle aree contrattuali medica, veterinaria, sanitaria e CISL Medici -. E soprattutto chiediamo un contratto collettivo nazionale che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari. La trattativa per il rinnovo del CCNL del triennio 2019-2021 è in corso, e stanno emergendo proposte inaccettabili: dai servizi e la pronta disponibilità da prestare in più presidi, spesso distanti decine di chilometri, ai direttori di reparto sostituiti da medici con una specializzazione diversa. Non è così che si rende il Servizio sanitario nazionale attrattivo per i giovani, e non è così che si frena la fuga dei medici dagli ospedali pubblici». «Se non si migliorano le condizioni di lavoro – concludono i rappresentanti della dirigenza sanitaria della regione Sicilia – negli ospedali pubblici non lavorerà più nessuno, e i cittadini saranno costretti a pagare per essere curati e assistiti. Dinanzi alle politiche degli ultimi anni, portate avanti da partiti di ogni colore, sorge il dubbio che il fine ultimo sia proprio questo: far fallire la sanità pubblica ed incentivare quella privata. Un progetto che sanitari e cittadini devono contrastare, insieme». 

 

 

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Salvo Messina                                                                       

Giornalista                        

Tessera Ordine n. 70152