COMUNICATI STAMPA

comunicato stampa 13 giugno 2023

“Salviamo la sanità pubblica”: il 15 giugno sit-in e flash mob a Catania. Medici, sanitari e cittadini si incontreranno in piazza Università alle ore 11.00 per manifestare in difesa del Servizio sanitario nazionale (SSN)

«Il Servizio sanitario nazionale è prossimo al collasso. È questo il risultato di oltre un decennio di definanziamento, di chiusure di ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti letto e ai servizi». Lo denuncia una nota l’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria Sicilia.            «Una crisi che riguarda tutta Italia, e che risulta ben tangibile in Sicilia: le condizioni di lavoro negli ospedali sono insostenibili, e incentivano una fuga oramai inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private. Fuga che crea inevitabilmente dei vuoti dorganico che non si riescono a colmare, poiché i giovani non vogliono più lavorare nella sanità pubblica. E le conseguenze ricadono sui pazienti, costretti ad attese infinite per qualsiasi prestazione. Il rischio che la sanità pubblica fallisca, quindi, è un problema che tocca da vicino sia il personale sanitario che i cittadini». Per questo i sindacati dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, insieme alle associazioni di pazienti e di cittadini, manifesteranno – contemporaneamente ad altre decine di città in tutta Italia – il 15 giugno alle ore 11.00 a Catania, in Piazza Università, per chiedere di salvare il Servizio sanitario nazionale.  «Chiediamo un aumento degli investimenti in sanità e leliminazione dellanacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004, impedisce le assunzioni – dichiarano i segretari e i presidenti regionali dell’intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, che riunisce le sigle ANAAO ASSOMED, CIMO-FESMED, AAROI-EMAC, FASSID, FP CGIL Medici e dirigenti SSN, FVM, UIL FPL Coordinamento delle aree contrattuali medica, veterinaria, sanitaria e CISL Medici -. E soprattutto chiediamo un contratto collettivo nazionale che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari. La trattativa per il rinnovo del CCNL del triennio 2019-2021 è in corso, e stanno emergendo proposte inaccettabili: dai servizi e la pronta disponibilità da prestare in più presidi, spesso distanti decine di chilometri, ai direttori di reparto sostituiti da medici con una specializzazione diversa. Non è così che si rende il Servizio sanitario nazionale attrattivo per i giovani, e non è così che si frena la fuga dei medici dagli ospedali pubblici». «Se non si migliorano le condizioni di lavoro – concludono i rappresentanti della dirigenza sanitaria della regione Sicilia – negli ospedali pubblici non lavorerà più nessuno, e i cittadini saranno costretti a pagare per essere curati e assistiti. Dinanzi alle politiche degli ultimi anni, portate avanti da partiti di ogni colore, sorge il dubbio che il fine ultimo sia proprio questo: far fallire la sanità pubblica ed incentivare quella privata. Un progetto che sanitari e cittadini devono contrastare, insieme». 

 

 

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Salvo Messina                                                                       

Giornalista                        

Tessera Ordine n. 70152      

comunicato stampa 10 giugno 2023

Bonsignore (Cimo Sicilia): “All’Ospedale di Caltagirone trovata la soluzione alla carenza di medici, dopo i gettonisti arrivano i medici doppionisti”

 

“Per sopperire alla gravissima e ormai cronica carenza di medici al Pronto Soccorso di Caltagirone i vertici aziendali non sanno più a che Santo votarsi e quindi preferiscono ignorare il problema, nascondendo, come gli struzzi, la testa sotto la sabbia, mollando la patata bollente nelle mani del Direttore Medico di Presidio facente funzione che sembra aver escogitato una soluzione del tutto “originale”. Non potendo più fare ricorso ai cosiddetti medici gettonisti e neppure a medici cubani o argentini, vengono “deportati” medici da altri Reparti ma con l’incombenza di dover espletare, allo stesso tempo, sia il turno in Pronto Soccorso che quello in Reparto”. Lo dichiara in una dura nota, il segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore. Oggi, quindi, si rilancia - tuona Bonsignore - e la fantasiosa soluzione escogitata dal Direttore Medico di Presidio facente funzione, Dr.ssa Giacoma Di Martino, è quella di sdoppiare le truppe residue. Si parla ora della figura del medico ubiquitario che da reperibile si ritroverà invece a dover garantire la presenza fisica sia in Pronto Soccorso che, contemporaneamente, rispondere alla chiamata in Medicina Interna qualora ce ne fosse bisogno, sempre che abbia il tempo per farlo e non sia nel frattempo impegnato ad assistere un paziente con l’infarto o altra patologia di emergenza. In quel caso, amen. Ecco la soluzione più semplice, il medico doppionista”! “Come è possibile non averci pensato prima d’oggi? E se riuscissimo a dotare questi medici anche di qualche superpotere forse potrebbe bastare un medico di guardia per l’intero ospedale. A parte la triste ed inevitabile ironia - aggiunge il dirigente sindacale - la nostra segnalazione non è mirata a difendere i pur legittimi interessi dei medici che si vedono sbattuti a destra a sinistra con ordini di servizio emanati oggi per domani; il problema vero è che con queste decisioni che hanno il sapore amaro dell’improvvisazione e dello scaricabarile si finisce col mettere a rischio la sicurezza delle cure, la salute e la vita stessa dei malcapitati pazienti dell’ospedale di Caltagirone. A fronte delle inevitabili polemiche sollevate perfino da qualche Direttore delle Unità Operative coinvolte da tale sconsiderato provvedimento - sottolinea Bonsignore - il Direttore Medico di Presidio rilancia e con una nota indirizzata a una serie di Primari e Capi Dipartimento e, solo per conoscenza, ai vertici aziendali, minaccia addirittura denunce qualora non venisse rispettato quest’ultimo diktat. Siamo ormai arrivati alla tragicommedia e nessuno dei soggetti che dovrebbero almeno provare a risolvere un problema tanto grave ha finora dato qualche segno vitale, né il Commissario Straordinario dell’ASP di Catania, né il suo Direttore Sanitario né, tantomeno, i vertici dell’Assessorato Regionale della Salute. Dietro l’angolo - conclude Bonsignore - ci sono l’interruzione di pubblico servizio e la mancata continuità assistenziale, nella speranza che non succeda qualcosa di più grave e che, come spesso accaduto in passato, dove non arrivano i manager e la politica giunge alla fine la Magistratura quando è ormai troppo tardi”.

 

 

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Salvo Messina                 

Giornalista                          

 Tessera Ordine n. 70152   

Comunicato stampa del 22 maggio 2023

Aggiornato il Protocollo di intesa sulle stabilizzazioni dei precari: anche per la dirigenza medica e sanitaria le stabilizzazioni hanno la priorità sulle procedure concorsuali.

 

Si è svolta questa mattina presso i locali dell’Assessorato Regionale della Salute il confronto con le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria per chiarire alcuni aspetti della recente direttiva emanata dall’Assessore Giovanna Volo che rischiavano di vanificare la norma di legge non vincolando le Azienda sanitarie alla sospensione delle procedure concorsuali prima di aver proceduto con la stabilizzazione dei precari. Al termine del Confronto l’Assessore, Giovanna Volo, affiancata dal Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica, Dott. Salvatore Iacolino, hanno accolto le richieste avanzate dalle Organizzazioni sindacali predisponendo un nuovo Protocollo di intesa che riguarda esclusivamente la dirigenza medica e sanitaria in cui viene precisato come le procedure concorsuali, anche quelle già avviate, potranno essere portate a termine solo al termine della ricognizione propedeutica alla stabilizzazione dei precari nel limite del 50% delle risorse economiche assunzionali di ciascuna azienda. È stata inoltre accolta un’ulteriore modifica al testo previgente che riguarda i criteri di priorità, sulla cui base la precedenza alla stabilizzazione verrà riconosciuta al personale reclutato con rapporto di lavoro a tempo determinato a seguito di selezione pubblica indetta dall’azienda procedente, in subordine da altra azienda del Sistema sanitario regionale e in ulteriore subordine da altra azienda del Sistema sanitario nazionale. Il nuovo Protocollo è stato questa volta siglato, oltre che dall’Assessore, da tutte le Organizzazioni sindacali presenti al confronto, che esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto a seguito della proposta unitaria formulata dalle Organizzazioni sindacali e accolta dai vertici della sanità regionale.

 

 

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Salvo Messina                                                                     

Giornalista                    

 Tessera Ordine n. 70152      

comunicato stampa 11 aprile 2023

Bonsignore (Cimo Sicilia): “All’ASP di Agrigento si avviano le stabilizzazioni ma non per tutti”. Cinque Nefrologi fanno ricorso al TAR sostenuti dal sindacato

Dopo la firma del Protocollo d’intesa sulle stabilizzazioni dei precari della sanità, non tutte le ASP sembrano avere recepito gli input dell’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, in particolare quello di dare la priorità alle stabilizzazioni rispetto alle procedure concorsuali”. Lo dichiara il segretario regionale della Cimo Sicilia Giuseppe Bonsignore che aggiunge: “Per la direzione aziendale dell’ASP di Agrigento le stabilizzazioni vanno fatte, ma non per tutti. Con una recente delibera in cui vengono avviate le procedure di stabilizzazione, l’Asp ha infatti escluso, immotivatamente, ben cinque posti da destinare ad altrettanti dirigenti medici già da tempo con contratto a tempo determinato e in possesso dei requisiti per la trasformazione del contratto a tempo indeterminato”. “Per la sola Nefrologia - continua Bonsignore - la scelta è stata quella di espletare una nuova procedura concorsuale, nonostante vi sia ormai una consolidata giurisprudenza che ha più volte sancito come le stabilizzazioni siano prioritarie rispetto a mobilità e concorsi e dimenticando che la stessa Costituzione Italiana all’art. 97 dispone che i pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. “Ad Agrigento, dopo aver provato inutilmente a far presente alla direzione aziendale che prima di espletare procedure concorsuali è prioritario verificare tutti le posizioni da destinare alla stabilizzazione - sottolinea il sindacalista - si è dovuto adire un ricorso al TAR, sostenuto da CIMO e presentato dai cinque Nefrologi esclusi dalla procedura di stabilizzazione. La direzione aziendale ha scelto di espletare un concorso pubblico, in barba oltre che a reiterati input assessoriali anche a Sentenze del Consiglio di Stato, ultima in ordine di tempo quella del 14 febbraio 2022, nella quale viene ancora una volta ribadita la prevalenza della stabilizzazione rispetto alle procedure concorsuali rispetto alle quali le Aziende ed Enti della Pubblica Amministrazione devono motivare la scelta, tenendo conto delle finalità di contenimento della spesa, in relazione ai costi derivanti dall’espletamento delle nuove procedure concorsuali”. “Auspichiamo, ancor prima della pronuncia del TAR - conclude Bonsignore - l’intervento dell’Assessore regionale della Salute per riportare nei binari della legittimità le azioni intraprese dal Commissario Straordinario dell’ASP di Agrigento, Dott. Mario Zappia, e allo stesso tempo per evitare che altri intraprendano percorsi difformi a quanto concordato tra Assessore e Organizzazioni sindacali e previsto da norme di legge e plurime sentenze”. 

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Salvo Messina                                                                        

Giornalista                        

Tessera Ordine n. 70152       

comunicato stampa 1 aprile 2023

Via libera al protocollo d’intesa per stabilizzare i precari della sanità. Bonsignore (CIMO Sicilia): “Abbiamo firmato per senso di responsabilità e per evitare di bloccare l’intera procedura”

CIMO Sicilia ha firmato ieri, venerdì 31 marzo, il protocollo d’intesa tra Assessorato regionale alla Salute e Organizzazioni sindacali che stabilisce i criteri con cui si potrà procedere alla stabilizzazione del personale precario della sanità (dirigenti medici e sanitari, operatori sanitari e personale amministrativo) nonostante diverse altre sigle del settore si sono astenute dal siglare l’accordo.     “Abbiamo firmato il protocollo d’intesa sottopostoci dall’Assessore regionale della Salute, Giovanna Volo per senso di responsabilità – dichiara il Segretario Regionale CIMO Giuseppe Bonsignore - e per evitare il rischio di bloccare o rinviare a data da destinarsi l’intera procedura”.   “Dispiace per la spaccatura delineatasi alla fine tra le sigle sindacali - continua Bonsignore – ma non condividiamo le posizioni assunte da altri dal momento che l’Assessore ha oggi dimostrato una significativa apertura, accogliendo diverse richieste avanzate dalle Organizzazioni sindacali, emendando il testo originario con l’impegno di emanare entro 15 giorni una Direttiva ai Commissari delle Aziende Sanitarie siciliane in cui sarà ribadita la priorità delle procedure di stabilizzazione sulla mobilità e su quelle concorsuali (peraltro stabilite in una giurisprudenza ormai consolidata)”.“Da parte nostra – conclude Bonsignore – non c’è stato quindi un atto di fede nei confronti dell’Assessorato ma la presa d’atto di impegni precisi inseriti nello stesso Protocollo firmato ieri che non ha fatto altro che richiamare la normativa vigente in materia di stabilizzazioni dei precari e, sulla base di questa, indicare i criteri di priorità per l’accesso alle procedure da seguire”.

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Salvo Messina                                                                        

Giornalista                         T

essera Ordine n. 70152