Palermo, 11 apr. (LaPresse) - “Dopo la firma del protocollo d’intesa sulle stabilizzazioni dei precari della sanità, non tutte le Asp sembrano avere recepito gli input dell’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, in particolare quello di dare la priorità alle stabilizzazioni rispetto alle procedure concorsuali”. Lo dichiara il segretario regionale della Cimo Sicilia Giuseppe Bonsignore in merito alle stabilizzazioni all'Asp di Agrigento dove alcuni Nefrologi fanno ricorso al Tar sostenuti dal sindacato.
“Per la direzione aziendale dell’Asp di Agrigento - prosegue - le stabilizzazioni vanno fatte, ma non per tutti. Con una recente delibera in cui vengono avviate le procedure di stabilizzazione, l’Asp ha infatti escluso, immotivatamente, ben cinque posti da destinare ad altrettanti dirigenti medici già da tempo con contratto a tempo determinato e in possesso dei requisiti per la trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Per la sola Nefrologia - continua Bonsignore - la scelta è stata quella di espletare una nuova procedura concorsuale, nonostante vi sia ormai una consolidata giurisprudenza che ha più volte sancito come le stabilizzazioni siano prioritarie rispetto a mobilità e concorsi e dimenticando che la stessa Costituzione Italiana all’art. 97 dispone che i pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Ad Agrigento, dopo aver provato inutilmente a far presente alla direzione aziendale che prima di espletare procedure concorsuali è prioritario verificare tutti le posizioni da destinare alla stabilizzazione - sottolinea il sindacalista - si è dovuto adire un ricorso al Tar, sostenuto da Cimo e presentato dai cinque Nefrologi esclusi dalla procedura di stabilizzazione. La direzione aziendale ha scelto di espletare un concorso pubblico, in barba oltre che a reiterati input assessoriali anche a Sentenze del Consiglio di Stato, ultima in ordine di tempo quella del 14 febbraio 2022, nella quale viene ancora una volta ribadita la prevalenza della stabilizzazione rispetto alle procedure concorsuali rispetto alle quali le Aziende ed Enti della Pubblica Amministrazione devono motivare la scelta, tenendo conto delle finalità di contenimento della spesa, in relazione ai costi derivanti dall’espletamento delle nuove procedure concorsuali. Auspichiamo, ancor prima della pronuncia del Tar l’intervento dell’Assessore regionale della Salute per riportare nei binari della legittimità le azioni intraprese dal Commissario Straordinario dell’Asp di Agrigento, dott. Mario Zappia, e allo stesso tempo per evitare che altri intraprendano percorsi difformi a quanto concordato tra Assessore e Organizzazioni sindacali e previsto da norme di legge e plurime sentenze”, conclude Bonsignore.